Così la Fisascat Cisl interviene al dibattito in merito alla campagna vaccinazione anti Covid: Vaccini anti Covid, la Fisascat Cisl interviene al dibattito. Guarini: «Obbligatorietà può essere imposta solo in virtù di una norma di Legge, nei luoghi di lavoro non abbassare la guardia e implementare l’attività dei Comitati Aziendali
Roma, 13 gennaio 2021 – L’obbligo alla vaccinazione può essere imposto solo in virtù di una norma di Legge e non in correlazione al rapporto di lavoro in essere, pertanto parlare di licenziamenti o di sospensione dall’attività lavorativa o dalla retribuzione in caso di mancata adesione al ciclo vaccinale va considerato inappropriato.
Così la Fisascat Cisl interviene al dibattito in merito alla campagna di vaccinazione anti Covid avviata nelle scorse settimane e che, prioritariamente, coinvolgerà le categorie ritenute più a rischio.
«Certamente il consiglio che possiamo dare ai lavoratori e alle lavoratrici che rappresentiamo è quello di aderire convintamente alla campagna vaccinale disposta dal Governo» ha dichiarato il segretario generale della categoria cislina Davide Guarini sottolineando che «il Sindacato, responsabilmente, ha già sollecitato l’accesso prioritario alla campagna vaccinale per i lavoratori del comparto dei servizi esposti al rischio contagio» ma che «l’attenzione sul tema è alta anche nel settore della distribuzione commerciale e nel terzo settore socio sanitario assistenziale come anche nel comparto turistico ricettivo e della ristorazione, sebbene, questi ultimi, scontino più di altri le misure di contenimento del virus».
«L’eventuale coinvolgimento dei datori di lavoro nella verifica del rispetto alla vaccinazione – ha poi evidenziato Guarini – non solo a nostro avviso si può ipotizzare successivamente all’introduzione di un provvedimento normativo che impone l’obbligatorietà del vaccino ma è anche subordinata all’aggiornamento del Protocollo Governo Parti Sociali in materia di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19».
«Contestualmente nei luoghi di lavoro – ha concluso il sindacalista – non bisogna abbassare la guardia ed è bene che i Protocolli e i Comitati Aziendali, laddove definiti e costituiti, implementino le misure per contrastare la diffusione della pandemia e delle varianti del coronavirus che si stanno purtroppo rapidamente diffondendo anche in Italia».